Con un articolo surreale il giornale “LaVerità” spiega come chi ha un reddito medio-basso non possa fare politica. Una nuova democrazia censitaria.

“Dal portafogli vuoto al conto da onorevole”, inizia così l’articolo di Laura Della Pasqua su LaVerità, il giornale fondato e diretto da Maurizio Belpietro.

Un ingenuo potrebbe pensare a un’inchiesta sui tanti prestanome della criminalità organizzata, oppure ai parenti e “amici di” piazzati in società partecipate o all’ennesimo caso di voto di scambio politico-mafioso, che ancora oggi inquina lo svolgimento di ogni competizione elettorale. Nulla di tutto questo.

La giornalista Della Pasqua dedica una pagina intera per dimostrare come “la sfida dei pentastellati non è salvare il Paese ma il proprio stipendio”. Poco importa se proprio coloro che descrive come poltronari sono gli stessi che ogni mese si tagliano lo stipendio e rinunciano ai rimborsi elettorali, hanno promosso e difeso nelle piazze il referendum sul taglio dei parlamentari, da 945 a 600, e portato a casa risultati come il taglio delle pensioni d’oro, dei vitalizi e risparmi milionari sul bilancio della Camera dei Deputati grazie al Presidente Roberto Fico.

Una grande lavoro di ricerca per elencare i parlamentari del MoVimento 5 Stelle che “nella loro vita precedente” erano assicuratori, stagisti, impiegati o operai. Oppure avvocati e ingegneri. Quasi tutti con una laurea, alcuni con il massimo dei voti. Ma c’è una macchia imperdonabile nella loro storia personale che alla giornalista Della Pasqua non va proprio giù. Non sono ricchi.

È questa la nuova democrazia censitaria di Belpietro. La politica è roba da ricchi e la Costituzione è un retaggio arcaico inutile. Cambiamola così: “tutti possono accedere alle cariche elettive, non in condizioni di uguaglianza ma secondo una precisa analisi dei loro redditi”.

Ci sarebbe da ridere se il nostro Paese non stesse vivendo un’emergenza senza precedenti. Un’emergenza che vede ogni anno decine di migliaia di giovani lasciare l’Italia per cercare la propria felicità altrove. Esperienze, anni di studio e ricerca, sogni, che abbandonano le nostre città perché corruzione e mala-politica spesso sbarrano la strada al merito.

Detto questo, si può non condividerne la linea politica, ma il MoVimento 5 Stelle è la forza politica con più donne (43 %) e con il più alto numero di laureati (75%). Se altrove è necessario consumare i corridoi delle segreterie, i 5stelle hanno aperto le porte del palazzo a tanti giovani attivisti, dopo anni di studio e impegno politico.

Uno scenario che può non piacere a Belpietro, ma per fortuna i nostri diritti sono scolpiti nelle pagine della Costituzione repubblicana e non tra quelle del suo giornale.