Lo scorso 4 novembre 2020 la Camera dei Deputati ha approvato la Proposta di Legge in materia di contrasto della violenza e della discriminazione di genere. La Proposta ora passa in Senato per l’approvazione definitiva. Scopriamo cosa prevede.

L’ITER DELLA LEGGE

La Camera dei Deputati ha approvato con 265 voti favorevoli, 193 contrari e 1 astenuto, la Proposta di legge in materia di contrasto della violenza e della discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere, nonché istituzione di centri antiviolenza e della Giornata nazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. La votazione si è tenuta a scrutinio segreto, come richiesto da Fratelli d’Italia

A votare in senso contrario sarebbe stato il Centrodestra: Lega e Fratelli d’Italia hanno protestato in Aula. L’On. Roberto Turri (Lega) ha annunciato il voto contrario del gruppo della Lega-Salvini Premier, i cui parlamentari hanno protestato brandendo dei cartelli con la scritta «Libertà». Voto contrario anche da parte di Fratelli d’Italia che ha annunciato, tramite l’On. Edmondo Cirielli, che la Proposta, qualora fosse approvata anche dal Senato, «sarà una delle prime leggi che abrogheranno» se al Governo.

Controtendenza, rispetto alla scelta del Centro destra, alcuni Onorevoli di Forza Italia tra i quali l’On. Giusi Bartolozzi che ha annunciato «con orgoglio» il suo voto favorevole alla Proposta, in quanto si riconosce la pari dignità sociale di tutti, a prescindere dell’orientamento sessuale. Allo stesso modo, anche l’On. Renata Polverini ha annunciato il voto favorevole alla Proposta che considera una «legge di libertà» e così anche gli Onorevoli Elio Vito, Stefania Prestigiacomo, Matteo Perego.

LA PROPOSTA

La Proposta di legge contro la violenza e le discriminazioni di stampo sessuale e di genere è il frutto di più Disegni di legge presentati dagli Onorevoli Boldini e Speranza, Zan, Scalfarotto, Peratoni e Bartolozzi. I Disegni di legge, simili per contenuto, sono stati unificati in una unica Proposta la C-107-569-868-2171-2255-A, il cui relatore è l’On. Alessandro Zan, parlamentare PD e attivista LGBT.

La Proposta di legge Zan modifica l’articolo 604-bis del codice penale rubricato “Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa”. La norma codifica quanto previsto dall’articolo 3 della legge n. 654 del 1975 recante la “Ratifica ed esecuzione della convenzione internazionale alla firma a New York il 7 marzo 1966” e sanziona la propaganda razzista e l’istigazione alla discriminazione, nonché la commissione e l’istigazione alla commissione di atti violenti e la provocazione alla violenza per motivi discriminatori, la creazione di strutture organizzate alla discriminazione o alla violenza razziale.

La Proposta di Legge contro l’omotransfobia inserisce tra le condotte che integrano reato i sensi dell’art. 604-bis la commissione o l’istigazione a commettere atti di discriminazione, violenza o provocazione anche per motivi fondati sull’omofobia e la transfobia.

Se il Senato approverà la Proposta Zan, saranno previste le seguenti sanzioni:

  1. la reclusione fino a un anno e sei mesi o la multa fino a 6.000 euro per coloro che fanno propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero che commettono o istigano a commettere atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o fondati sull’omofobia o sulla transfobia;
  2. la reclusione da sei mesi a quattro anni per coloro che in qualsiasi modo istigano a commettere o commettono violenza o provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o fondati sull’omofobia o sulla transfobia.

L’articolo 604-bis è un reato di pericolo. Ciò significa che si perfeziona indipendentemente dal fatto che sia accolta la provocazione o l’istigazione da parte dei destinatari delle stesse. Per accertare che il reato è stato commesso è quindi sufficiente valutare la concreta e intrinseca capacità della condotta a indurre terzi a commettere violenza.